Che cos’è la pietra leccese?

La pietra leccese è una roccia calcarea presente nel sottosuolo di vaste zone del basso Salento, nello specifico nelle zone di Maglie, Melpignano, Cursi e Corigliano d’Otranto. Storicamente, la pietra naturale in questione è databile intorno al Terziario Superiore, in particolare al Miocene (da 20,5 a 5,3 milioni di anni fa). Una pietra molto molto antica dunque, la cui lunga storia ci dà la misura del suo incredibile valore

In principio fu il mare

Quali sono le caratteristiche della pietra leccese? 

La pietra leccese è costituita principalmente da carbonato di calcio, all’interno del quale si trovano diversi tipi di minerali e di fossili di origine marina. Il motivo è presto detto: la roccia calcarea di cui si compone la pietra in questione si è andata via via formando attraverso il progressivo accumulo di sedimenti marini. Nel lungo periodo storico che gli storici indicano con il nome di Miocene, il mare ha coperto le terre dell’attuale Salento per poi ritirarsi a più riprese. Il risultato è uno strato roccioso di origine calcarea composto da diverse tipologie di sedimenti. 

Come si presenta la pietra leccese oggi?

L’osservazione e l’analisi della pietra naturale leccese consente non solo di individuare, strato per strato, l’età specifica di appartenenza, ma anche di comprendere molto sulla fauna che ha abitato il mar Mediterraneo milioni di anni fa. Non a caso, all’interno dei blocchi di pietra, si trova una miriade di fossili di conchiglie, ma anche pesci, capodogli, tartarughe, cefalopodi, persino denti di squali. Un vero e proprio tesoro dal valore inestimabile pronto ed essere plasmato ad arte nel pieno rispetto delle sue origini. Oggi la pietra naturale emerge dal sottosuolo in tutto il suo splendore. E’ sufficiente rimuovere il primissimo strato di vegetazione superficiale per scoprire enormi blocchi di pietra naturale pronta per essere estratta e lavorata a piacere. 

Come avviene l’estrazione della pietra leccese? 

La pietra leccese è particolarmente “tenera” e friabile, pertanto la sua estrazione non è particolarmente insidiosa. Volendo paragonare la pietra leccese ad un altro materiale, sicuramente salterebbe alla mente il legno. E’ facile intuire dunque come taglio, estrazione e lavorazione siano abbastanza facili. Oggi gli artigiani Texun lavorano la pietra con passione ed amore con gli stessi strumenti che si usavano un tempo: scalpelli, raspe, pialle, seghe. Strumenti che consentono di plasmare la materia prima con le dovute cautele e con estrema precisione, preservando al contempo eventuali fossili in essa presenti. 

Cosa si ricava dalla pietra leccese?

Una breve vacanza nel basso Salento potrà indubbiamente dare al visitatore la misura della straordinaria versatilità della pietra leccese. Le straordinarie opere architettoniche del barocco leccese sono interamente realizzate in pietra naturale leccese: se da un lato la resistenza e compattezza della pietra in questione l’hanno resa la materia ideale per dar vita a strutture architettoniche di una certa imponenza, dall’altra la sua notevole malleabilità ha fatto sì che si prestasse a prender vita e forma in una serie di elementi decorativi riccamente intarsiati nelle forme e nei motivi più fantasiosi. Pinnacoli, capitelli, fregi e rosoni arricchiscono e caratterizzano alcuni tra i più bei edifici che identificano il barocco leccese nel mondo: si pensi al Duomo e alla Chiesa di Santa Croce di Lecce con l’adiacente palazzo dei Celestini, solo per fare qualche esempio. Dal barocco leccese ad oggi la pietra non ha mai smesso di rivestire un ruolo da protagonista sia in ambito architettonico che scultoreo, dando vita a capitelli, caminetti, fontane, ma anche lampade con paralume, lampade da tavolo, applique, oggetti decorativi come fari marini in pietra leccese, set da bagno e molto altro.